La diffusione del lavoro da remoto durante la pandemia ha accelerato diversi processi aziendali permettendo di dare una sferzata di novità e innovazione a molte aziende. È vero anche che si stavano già progettando e implementando politiche sul BYOD (Bring Your Own Device), prima ancora dei fatti avvenuti nel 2020. I dipendenti di diverse aziende stavano infatti sperimentando l’accesso ai sistemi usando smartphone e laptop personali. Le aziende stesse iniziavano a prendere le misure per mantenere i propri dati in sicurezza.
Ora si parla di BYOD come di un’abitudine e il primo pensiero dei responsabili in azienda deve essere la sicurezza. Se è vero che l’uso di dispositivi personali può agevolare il lavoro dei dipendenti (chi non ha mai controllato la posta elettronica di lavoro dal proprio smartphone?), è anche vero che questo introduce alcuni rischi per l’azienda.
Ad esempio, i dispositivi personali che operano su una rete domestica sono molto più vulnerabili ai virus, dal momento che le aziende non hanno modo di regolamentare gli aggiornamenti della sicurezza o l’installazione di software antivirus in questi computer.
Di conseguenza, questo apre la strada a possibili attacchi informatici e violazioni, mettendo a rischio i dati sensibili, soprattutto se i dipendenti salvano inavvertitamente dati aziendali sensibili su dischi rigidi o cloud personali.

I dispositivi personali possono anche essere smarriti o rubati. E dato che le aziende non hanno la possibilità di impostare password o criteri di autenticazione su laptop e smartphone dei dipendenti, c’è la possibilità che i relativi dati non siano protetti e siano facilmente accessibili.
I dipendenti si sono abituati a lavorare da remoto e alcuni potrebbero preferire lasciare il computer di lavoro in ufficio e usare il laptop personale a casa. Oggi la maggior parte delle aziende ha scelto di accettare questi rischi, perché è difficile implementare il lavoro ibrido senza una politica BYOD.
Un modo per mitigare queste preoccupazioni è istruire i dipendenti, facendo in modo che siano consapevoli dei rischi e che ricevano istruzioni chiare su come proteggere i dispositivi personali.
Un’altra possibilità è collaborare con un fornitore di tecnologia orientato alla sicurezza, come Information Workers Group, che assiste i clienti nella distribuzione di Microsoft 365. Questa piattaforma completa usa l’intelligenza artificiale per identificare e mitigare minacce e vulnerabilità, nonché il dispositivo da cui potrebbero provenire. Aiutando le aziende a implementare un modello di lavoro ibrido in sicurezza, Microsoft 365 contribuisce a proteggere i dispositivi e i dati aziendali, a usare tecnologie antivirus avanzate e a consentire l’accesso remoto sicuro da qualsiasi dispositivo.

Per saperne di più su come Information Workers Group e Microsoft possono aiutarti a supportare politiche BYOD, leggi il nostro eBook sulle quattro minacce più comuni per la sicurezza nell’ambiente di lavoro ibrido.

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