Il cloud, la “nuvola” virtuale di archiviazione dati e servizi accessibili in qualsiasi momento, sta diventando uno strumento sempre più utilizzato nella quotidianità, sempre più essenziale nel flow lavorativo, complice la sua immediatezza e praticità, con archivi di informazioni organizzati in spazi aggiornati e disponibili da qualunque luogo.
Poter consultare documenti e file in ogni momento e da qualsiasi dispositivo ha profondamente rivoluzionato il concetto di fruizione dei dati, potendo ora contare su un potente alleato nella “corsa” alla digitalizzazione e alla trasformazione aziendale.

I tanti benefici dell’avvento del cloud computing in ambito aziendale sono riassumibili principalmente in quattro categorie:

  • Pay per use: il pagamento di un servizio cloud è spesso legato al suo utilizzo effettivo. Questo approccio è generalmente associato a varie tipologie di elaborazione e trasmissione dati e ai server dei siti web. Per l’archiviazione sono invece più frequenti servizi ad abbonamento (mensile o annuale) per un certo quantitativo di spazio digitale dove poter depositare i propri file. 
  • Assistenza tecnica veloce e specializzata: tutti i servizi cloud garantiscono in ogni momento l’assistenza dei vari provider, per cui l’utente e l’azienda non devono più provvedere al supporto tecnico e alla manutenzione dell’infrastruttura. 
  • Affidabilità: si tratta certamente di un sistema molto più affidabile rispetto alle soluzioni basate sulle macchine in rete locale, basti pensare che, in caso di interruzione dei servizi, vi sarebbero comunque altri server a disposizione. 
  • Risparmio economico: un investimento iniziale per l’acquisto di server o data center interni potrebbe risultare piuttosto oneroso, soprattutto per le aziende più piccole, mentre fare affidamento su servizi e gestori esterni consentirebbe sicuramente un grande risparmio economico, sia per l’infrastruttura che per la sua gestione e manutenzione.

Le aziende, quindi, possono essere riprogettate in ottica digitale con i processi e le comunicazioni mediate attraverso il cloud, ma è proprio su questi nuovi modelli che subentra il discorso della sicurezza: i sistemi, i processi, le tecnologie, i controlli e le policy atte a proteggere dati e infrastrutture. 

“Condividere” le infrastrutture con più persone rappresenta una discreta preoccupazione per le aziende in tema di sicurezza, mentre il fatto che questi server siano dislocati in giro per il mondo rende difficile determinare le specifiche di compliance, privacy e in termini di protezione dei dati personali.

Tali questioni sono fondamentali per le organizzazioni, e avere a disposizione degli strumenti utili per gestire al meglio la sicurezza del cloud e di quanti vi hanno accesso è di cruciale importanza. Esistono una serie di strumenti e best practices utili per tenere al sicuro i dati e garantire un ambiente sicuro ai collaboratori: 

  1. Strumenti per la protezione dei dati caricati sul cloud:
  • Data access governance: la governance è fondamentale per la sicurezza, per cui occorre assegnare con attenzione i permessi di accesso ai vari dati sul cloud e controllare costantemente tali assegnazioni; 
  • Rilevamento e organizzazione dei dati: importantissimo anche organizzare e classificare al meglio i dati così da gestire accessi e modifiche in maniera schematica e ordinata;
  • Crittografia: bisogna tenere i dati al sicuro tramite delle chiavi cartografiche che consentano l’accesso solo a chi è in possesso di determinati codici per la lettura dei file.
  • Backup: avere sempre a disposizione un backup aggiornato è necessario per riparare eventuali cancellazioni accidentali.

      2. Strumenti per la protezione degli utenti:

  • Autenticazione: è bene implementare forme di accesso ai dati multifattoriale, ossia attraverso password e un codice generato da un token o da uno smartphone;
  • Monitoraggio delle attività: è un’operazione essenziale per rilevare eventuali minacce e bloccarle quanto prima. 

    3. Strumenti per la protezione delle applicazioni: 

  • Rilevamento e gestione delle vulnerabilità: bisogna sempre rilevare i punti deboli del sistema e correggerli tempestivamente, per evitare il diffondersi di possibili minacce;
  • Test di sicurezza delle app: è opportuno effettuare test di sicurezza per rilevare e risolvere eventuali problemi sulle applicazioni. 

     4. Strumenti per la protezione delle infrastrutture:

  • Gestione dei log di accesso: è bene controllare costantemente chi ha effettuato l’accesso al cloud e le azioni compiute in quel lasso di tempo;
  • Aggiornamenti antimalware: proteggersi da malware e combattere virus, worm, Trojan, ransomware e altri pericoli nascosti;
  • Monitoraggio dell’integrità del sistema: consente di verificare lo stato di salute dell’infrastruttura e agire prontamente in caso di problemi.

Microsoft OneDrive, ad esempio, è uno dei prodotti migliori a livello di sicurezza, versatilità e affidabilità, poiché consente all’utente di accedere ai contenuti da qualsiasi dispositivo, proteggendo lui e i suoi dati da attacchi informatici e accessi non autorizzati con file sempre organizzati, protetti e connessi.
Archiviare i dati e servizi nel cloud personale di OneDrive, infatti, consente di avere la libertà di accedere, modificare e condividere i file ovunque ci si trovi, con un servizio di backup e un ulteriore livello di protezione.
Il servizio di cloud storage offerto da Microsoft, accessibile tramite browser e app desktop o app dispositivo mobile, consente la condivisione e la collaborazione del team in tempo reale con le app di Microsoft 365.

Se anche tu sei in procinto di rinnovare la tua azienda e le dinamiche di archiviazione dei dati chiamaci per una consulenza preliminare gratuita. Insieme capiremo quali sono le tue esigenze e quelle del tuo business. 

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